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“Nel grido del cuore la ricerca della verità. La sfida di ogni figlio chiamato a diventare uomo”
08:00 - 17:00
Incontro con Silvio Cattarina – Comunità Imprevisto Pesaro – Venerdì 25 ottobre
Il punto di partenza: Non bisogna mai partire dai problemi. Per affrontare un problema bisogna sempre partire dalla persona, questo aiuta, questo facilita, ci fa sentire più capaci, sempre più pronti a rispondere, sempre più idonei ad affrontare le cose. Questo tipo di premessa aiuta tanto. E’ sempre importante guardare il ragazzo per quello che veramente è poiché egli non è mai quello che mostra.
Il Bisogno: Ogni ragazzo è sempre un grande bisogno, è sempre piccolo, è sempre bisognoso dell’adulto. Il giovane è tale perché c’è l’adulto, c’è il genitore, c’è l’insegnante, c’è l’educatore. Il giovane è questo, anche se loro fan finta di non aver bisogno, fan finta di voler far da soli, la mettono giù in modo tale che sembrano già arrivati, sembrano tanti delinquentelli… Ecco non è così, non dobbiamo cadere in questo errore. Il giovane è sempre un piccolo, è sempre un bisognoso, è sempre “una grande fame e una grande sete dell’adulto”. Bisogna sempre partire così, sbaglieremmo se non lo vedessimo così.
Chi è l’adulto: Oltre a sapere chi è il giovane bisogna anche che sappiamo bene chi è l’adulto, chi siamo noi, noi educatori ad esempio, o il genitore che sappia bene chi è lui. Perché se facciamo questo errore di partenza poi succedono tanti guai. Infatti il problema più grande della modernità è che gli adulti non ci sono più, gli educatori non hanno più la coscienza del ruolo, dell’importanza che hanno. Questo è il vero guaio dell’epoca moderna, non sono i danni che fanno i giovani. I giovani fanno tutti questi danni perché non ci siamo più noi adulti. Ogni adulto ha un valore che viene molto da lontano e che va lontano.
Il valore della persona: E’ bellissimo vedere nei nostri ragazzi l’amore che hanno per i loro genitori. Perché l’amore lo meritano anche se non sono adeguati, anche se non sono capaci, anche se sono fuori e dentro dal carcere. Ma questo ci fa capire che il valore della persona non è la persona stessa a darselo.
Anche la frase del Vangelo, bellissima, che Cristo dice a Pilato che gli vuole salvare la vita: “Pilato tu non avresti alcun valore se non ti fosse dato dall’alto.” Cioè l’autorità è un valore che viene dato dall’alto, viene da lontano, è bellissimo. Il valore di ognuno di noi non è tanto quello che sappiamo fare questo è sbagliatissimo, non può essere così. Il valore di ognuno di noi è ciò che portiamo, ciò di cui siamo portatori.
La verità come atto d’amore: Il primo atto d’amore verso una persona è di dire sempre la verità, che fa male, che non è giusto, che ti stai comportando male, che noi non accettiamo. E poi la vera questione è che l’adulto dica lui quel che è giusto e quel che non è giusto. E invece non è giusto che lo dicano i ragazzi, questo potere che il mondo oggi come oggi dà a tutti, anche a chi è giovane giovane, piccolo e impotente, di decidere lui. È terribile questa situazione, noi dobbiamo assumerci la responsabilità di dire no non va bene, non è giusto. Ah ma lo fanno tutti. Beh che discorso è, con me non passa, a casa mia non va questa cosa, non cederò mai. I ragazzi ci vogliono prendere per sfinimento, lo fan tutti dai… goccia dopo goccia, giorno dopo giorno… loro hanno il tempo di combattere gli adulti, siamo noi che oltre ai figli abbiamo tante altre cose: la famiglia, la moglie nel caso del marito e il lavoro etc. Loro hanno solo quello, di avere a che fare con noi, insomma per loro la vita è semplificata.
La sofferenza non è un pretesto: L’altro grande atto d’amore è il togliergli un automatismo che nel loro cuore si forma: “Ho sofferto, io sono stato sfortunato dunque sarò infelice, dunque posso fare queste cose, dunque posso rompere, dunque posso andare contro, dunque…” I ragazzi che sono stati affidati, gli adottivi per esempio ma non solo, i figli delle famiglie separate. No, bisogna stroncarli su questo è sbagliatissimo. Loro pensano che la cifra della vita sia il male. Tutti questi che fan ste cose qua, è perché questi nel loro cuore pensano che il dominante, la cifra della vita sia il male. Non è così. La cifra della vita è sempre il bene, noi dobbiamo dirlo con forza, con determinazione, dobbiamo crederci, dobbiamo vederlo.
La famiglia: La famiglia è una cosa così grande così bella che tutti devono lavorare perché sia così grande e così bella. La famiglia è quel luogo dove ogni membro della stessa porta dentro una grande gioia. Invece i nostri figli cosa pensano della nostra famiglia? Pensano che la famiglia è quel luogo dove si depreda, dove si va per portare poi fuori, si usa come un albergo. No, la famiglia è quel luogo dove si porta dentro. Tu figlio mio devi lavorare tanto per portare una grande gioia, se non sei capace di portare una grande gioia non va bene, non sei di questa famiglia. Bisogna che ci sia una responsabilità nelle cose. La famiglia è un luogo sacro.
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Incontro con Silvio Cattarina – Comunità Imprevisto Pesaro – Venerdì 25 ottobre Il punto di partenza: Non bisogna mai partire dai problemi. Per affrontare un problema bisogna sempre partire dalla persona, questo aiuta, questo facilita, ci fa sentire più capaci, sempre più pronti a rispondere, sempre più idonei ad affrontare le cose. Questo tipo di premessa aiuta tanto. E’ sempre importante guardare il ragazzo per quello che veramente è poiché egli non è mai quello che mostra. Il Bisogno:…
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